Ebbene si, avevo visto lungo.... non hackers ma "bimbi bamba".
Dopo aver sostenuto che questo con giustizia, cultura, difesa del debole non centrava assolutamente nulla sembra che sia la stessa conclusione a cui sono arrivati i ragazzi della postale.
Quì trovate un dettagliato resoconto di tutta l'operazione:
Anonymous, tutti i dettagli dell'operazione Tango DownQuì il primo articolo che avevo fatto dopo aver "subito" passivamente l'intervista delle iene ed aver letto un allucinante articolo:
http://www.spazioalchimia.it/personal-log/7-pirateria-informatica/186-lo-chiameremo-riccardo.. dicevo:
"...Tutto non ha inizio adesso, a dire la verità i primi sintomi erano già comparsi quando ho visto il servizio delle Iene su Anonymous... crisi di risate convulsive notturne, ai funerali, nei momenti meno propizi, mi bastava vedere uno col cappuccio che non riuscivo più a gestire nulla verso l'esterno.
Sembrava il Mago Forrest con "il caso umano", ..anche lui rigrosamente anonimo e mascherato... anche le cazzate sembravano le stesse... siti sicuri all'80-60-40%..."
Marta Serafini, giornalista sognatrice (e un po' innamorata) scriveva:
"Ma Riccardo è un Anonymous, un hactivist che usa le sue conoscenze informatiche per fare «giustizia» in Rete.....
...Abbatte i siti governativi italiani e stranieri per vendicare ogni forma di censura, blocca il sito di Trenitalia in segno di protesta contro la Tav, entra nella rete degli aeroporti milanesi per vedere quali sono «i varchi attraverso i quali passare...."
... ma ditemi se questa è sana di mente..?!
e oggi vedo che scrivono:
"...I quattro avevano una vita del tutto normale e lavoravano come informatici dedicandosi all'attivita' di hackeraggio nelle ore notturne: una sorta di doppia vita ignorata dai familiari. Uno, minorenne all'epoca dei fatti, era uno studente modello; un altro era stato intervistato nel corso di un
servizio della trasmissione Le Iene, andato in onda il primo marzo del 2012."
In pratica sono solamente le stesse persone che fino a qualche anno fa aprivano il "portale" di sicurezza informatica, scambiandosi scemenze chiamandole codice, mettendo insieme migliaia di frammenti di intelligenza (o ignoranza) per riuscire a sentirsi qualcuno attraverso atti delinquenziali che nulla hanno a che fare con l'informatica