Ah, le mode....
... per fortuna passano.
Ma facciamo un passo indietro:
Requisito n. 12
Enunciato: La presentazione e i contenuti testuali di una pagina devono potersi adattare alle dimensioni della finestra del browser utilizzata dall’utente senza sovrapposizione degli oggetti presenti o perdita di informazioni tali da rendere incomprensibile il contenuto, anche in caso di ridimensionamento, ingrandimento o riduzione dell’area di visualizzazione o dei caratteri rispetto ai valori predefiniti di tali parametri.
Riferimenti WCAG 1.0: 3.4
da: http://www.pubbliaccesso.gov.it/normative/DM080705-A.htm
Vi dice nulla? Joomla! FAP aveva queste caratteristiche prima che il termine
responsive diventasse di moda.
In realtà quello che oggi si intende con "responsive" è qualcosa di più, in quanto permette anche di:
- modificare il layout del sito (per esempio da 2 a 1 colonna)
- ridimensionare i font
- ridimensionare le immagini
- nascondere/mostrare elementi (prevalentemente blocchi)
Allora, come lo facciamo un sito responsive? Ma con le media query del CSS versione 3, ovvio, ma non basta: qualche chilo di javascript, frulliamo il tutto, accendiamo un cero a Padre Pio (o altro nume a piacere) e speriamo che non si rompa su Internet Explorer (per dirne uno a caso
).
Peccato che
in un sito accessibile (a norma di legge) ad oggi CSS3 non sia utilizzabile.
Lo ripeto:
in un sito accessibile i CSS3 (ad oggi, fine 2014) non possono essere utilizzati.E infatti in Joomla! FAP (solo nel template PRO) ci sono 2 righe di CSS versione 3, a fini puramente cosmetici , se le togliete non succede nulla, spariscono le due sfumature laterali e finisce lì
: utilizzare media quey a tutto spiano è un'altra faccenda!
C'è poi un altro elemento da considerare: nascondere o mostrare elementi a seconda del dispositivo si porta dietro delle conseguenze spiacevoli, se da un lato è chiaro che le persone normodotate possono tipicamente scegliere quale dispositivo usare (oggi sono in autobus e navigo con il cellulare, domani sono a casa e uso il tablet, in ufficio uso il PC), gli utenti disabili spesso non possono, sono vincolati ad un dispositivo unico e molto spesso con una risoluzione molto minore (pensate agli ipovedenti, anziani e non, che e sono tantissimi).
Quindi: cosa facciamo?
Con quale diritto (e qui per fortuna se siamo un ente pubblico le norme ce lo impediscono) decidiamo che loro non potranno accedere a certi contenuti o lo dovranno fare seguendo un percorso diverso e tipicamente più tortuoso?
Con questo non voglio dire che non sia il caso di lavorare per
implementare alcune funzionalità responsive in Joomla! FAP (anzi, vi confido un segreto: è quello che sto facendo proprio adesso e se qualche anima generosa continuerà a comprare i template AccessiblePro andrò via veloce come un razzo) ma solo che quando si lavora per l'accessibilità bisogna avere un approccio diverso (più responsabile?) e forse lasciar perdere i fuochi d'artificio e concentrarsi sulla qualità dei contenuti e dei servizi erogati.
Tanti baci dalla mamma