Scusate l'intromissione.
In pratica, le norme sulla privacy non si applicano esclusivamente all'agendina che teniamo in tasca (sia essa cartacea sia essa elettronica o "embedded" nel cellulare).
Ovviamente, in questa esclusione entrano le persone fisiche siano esse in quanto tali siano esse in quanto responsabili di aziende.
Nel primo caso l'agendina conterrà i nomi di amici e parenti, nel secondo caso di clienti o fornitori, ad esempio.
Da qualche parte - non ricordo esattamente dove e in che termini - ho letto, però, che la "diligenza" nel trattamento di questi dati deve essere sufficientemente elevata. In buona sostanza, devo porre in essere tutti gli strumenti necessari per non perdere l'agendina e, nel caso in cui la perdessi, rendere non leggibili i dati inseriti (protezione con password forte, ad esempio).
Per quanto riguarda le newsletter, io porrei attenzione al significato di "consenso dell'interessato".
Il modulino entro il quale io inserisco l'indirizzo e-mail del mio vicino di casa per iscriverlo a una newsletter, non è, ovviamente, ammesso.
Non è stato l'interessato, ovviamente, a dare il suo consenso.
Si potrebbe ovviare facendo seguire, alla richiesta di iscrizione, una (e una sola) e-mail per l'attivazione (come si fa per l'iscrizione, per intenderci.
Alternativa: mettere un avviso in cui si scrive che esiste la possibilità di iscrizione alla newsletter, chiedere che venga inviata e-mail di richiesta specificando che sarà l'indirizzo mittente ad essere iscritto alla newsletter.
Il tutto, ovviamente, fermo restando (e quoto in toto il post di apertura) il DPS, l'avviso-richiesta di autorizzazione dei dati personali, l'indicazione delle misure di sicurezza adottate, l'indicazione del luogo di deposito dei dati stessi.
In effetti e ad assoluto rigor di legge, occorrerebbe anche che l'host - in quanto responsabile della tenuta dei dati - e l'amministratore del sito - che costituisce, invece, il titolare del trattamento - sottoscrivessero apposito disciplinare-incarico