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Forum traduzioni italiano => Le traduzioni e le informazioni della community => Articoli della community => : gfdesigner 06 Jun 2009, 15:46:28
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Notizia lampo.
http://www.joomla.it/articoli-della-community/3339-dal-governo-posta-certificata-i-per-tutti-i-cittadinche-ne-fanno-richiesta.html (http://www.joomla.it/articoli-della-community/3339-dal-governo-posta-certificata-i-per-tutti-i-cittadinche-ne-fanno-richiesta.html)
pensavo fosse utile sapere che chiunque potrà avere almeno una casella PEC ;)
E' il mio primo articolo in joomla, non siate troppo critici :D
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Argomento interessante ed avvolto nella confusione più totale, si leggono su Internet pochi articoli in merito e contrastanti.
Segnalo questo prossimo convegno sull'argomento il 23 Giugno 2009 - Ore 14:00 Roma : https://www.convegnieventi.com/pagina.asp?id=7
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Una notizia che è in effetti ha generato totale disinteresse nella maggior parte degli utenti generici e molto disaccordo (tra di loro) tra gli utenti "smanettoni".
Solo per completezza (non le condivido tutte) ecco alcune delle critiche fatte:
- la pec è un protocollo italiano che non funziona all'estero
- la validità della certificazione esiste solo se la spedizione avviene tra pec e non da pec a posta ordinaria
- dando in mano ad un'ente privato la gestione si creano problemi di libera concorrenza e privacy
Un interessante articolo sull'ultimo punto si può leggere quihttp://punto-informatico.it/2628345/PI/Commenti/pane-pec-tutti.aspx (http://punto-informatico.it/2628345/PI/Commenti/pane-pec-tutti.aspx).
Come già detto non necessariamente condivido tutti i punti (tra l'altro uso già la pec per lavoro da diverso tempo), potrebbero però essere spunti per un dibattito sull'argomento.
Grazie a gfdesigner per lo spunto offerto.
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Sono daccordo con te su alcuni punti, ma sono convinto del fatto che prima di arrivare ad una soluzione internazionale tutti i paesi debbano attrezzarsi con un proprio sistema di certificazione, la non completezza delle informazioni distribuite oltre a creare scompiglio, non da modo di generare criteri standard per la regolarizzazione; il primo passo da fare era fornire una pec a tutti di modo da rendere le comunicazioni "effettivamente" valide tramite posta elettronica soprattutto dal punto di vista legale, cosa che sarebbe dovuta avvenire 4/5 anni fa. Forse questo tipo di controllo non va a genio a chi si crogiola nell'anonimato, ma credo che il passaggio sarà obbligato se si vuole fare un balzo in avanti sulla qualità dei mercati telematici.
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Come al solito su argomenti di interesse nazionale, quando mossi dal Governo, c'è sempre una "nutrita" confusione sia da parte di chi dovrebbe erogare il servizio, sia da parte di chi ne dovrebbe usufruire. ;)
Ad oggi mi rendo conto di aver fatto assai bene ad inviare tempo fa una comunicazione ai miei clienti, ai quali suggerivo di aspettare notizie più certe prima di fare acquisti di servizi legati alla PEC, e se ne avevano proprio urgenza, suggerivo solamente un paio di enti ai quali rivolgersi, ma non al sottoscritto che non aveva assolutamente voglia di fare investimenti in un settore cosi devastato.
In effetti i "grandi" operatori, alcuni dei quali stanno pure "raschiando" il fondo, hanno investito da subito in questa PEC, e già vedo che praticamente non sono nemmeno loro a norma sulle direttive tecniche che nel frattempo sono pure cambiate.
Visto che pare che sta str....ata sia tutta italiana, consiglio vivamente, a chi avesse necessità di comunicare con la pubblica amministrazione (che ad oggi non è ancora attrezzata), di rivolgersi al proprio commercialista che ha già gli strumenti per farlo.
Non è escluso che ci siano ulteriori cambiamenti, visto anche il fatto che anche a livello europeo si è alla ricerca di uno standard condivisibile.... in considerazione del fatto che, viste le elezioni di ieri, anche il parlamento europeo si dovrà formare nel prossimo mese (metà luglio), e visto l'orientamento più a destra che è scaturito dal voto degli elettori, non è escluso che l'argomento venga preso in mano più presto del previsto, visto che solitamente questi sono argomenti che hanno interessato più la destra che la sinistra non solo in Italia.
Al di là ora dell'effetto propagandistico delle elezioni, personalmente resto ancora in attesa di info più certe della server farm dove mi appoggio a Milano che, come vedo, anch'essa ha fatto assai bene ad attendere che si muovessero le "pedine" sulla scacchiera prima di andare a proporre, come altri operatori hanno già fatto, servizi a pochi euro che non servono a nessuno!!!
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Migliorie al testo originale? Non mi sembra.
Faccio infatti osservare che il disegno di legge 1082-B stabilisce che "Le pubbliche amministrazioni
regionali e locali hanno facoltà di assegnare ai cittadini residenti caselle di posta elettronica certificata atte alla trasmissione di documentazione ufficiale".
Ora.... immaginate voi cosa succederà se ogni "pubblica amministrazione", ossia anche le società per azioni affidatarie di servizi pubblici nonché le regioni, le province, i comuni, le comunità montane, le unioni di comuni, assegnassero una PEC ad ogni cittadino?
Che il cittadino non ci capirà più niente.
A ciò aggiungete che "internet" non è uno strumento fruibile e distribuito a tutti i cittadini.
Questi aspetti non saranno certo valutati dagli amministratori locali quando questi verranno informati delle "innovazioni per il cittadino" pubblicizzate dai fornitori privati di PEC.
Sarebbe quindi una tragedia se verrà approvato il testo legislativo nella parte in cui consente alle Amministrazioni Locali di fare come gli pare.
Internet è uno strumento "on-demand" e quindi deve essere usufruito da tutti "a richiesta"!: sono io cittadino che, se voglio, usufruisco dei serivizi internet, e non la Pubblica Amministrazione ad impormi la PEC
Provvederò sul mio articolo http://www.centrostudivallese.org/index.php/menu-sezioni/menu-attualita/67-cat-attualita/137-art-pec-cittadini.html (http://www.centrostudivallese.org/index.php/menu-sezioni/menu-attualita/67-cat-attualita/137-art-pec-cittadini.html) a predisporre un approfondimento sul tema.
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mahh...
io la pec non la voglio neanche se me la regalano, perchè comunque la pagherei con le tasse e perchè non è conforme agli standard europei...
non sarebbe meglio lasciar scadere il messaggio? siamo ot abbondantemente e sento puzza di flames e/o di pubblicità...
tnx
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Internet è uno strumento "on-demand" e quindi deve essere usufruito da tutti "a richiesta"!: sono io cittadino che, se voglio, usufruisco dei serivizi internet, e non la Pubblica Amministrazione ad impormi la PEC
In accordo su tutto Pisolino, ma non su questa affermazione; se lasciamo tutto in mano al cittadino, questa Italia non andrà mai avanti......
Certo la vedo dura per un anziano attrezzarsi e capire cosa sia una PEC, e non necessariamente deve essere la PEC ad essere attivata, ma in linea generale alcune tecnologie devono essere imposte altrimenti rimarremo sempre indietro perchè molta gente non ha la voglia di imparare!!!
Comunque parere personale e rischiosamente fuori tema......
@francesco: in effetti tutto ciò che viene fornito dallo Stato, vuoi o non vuoi, lo pagherai con le tue tasse, che tu lo voglia o no.....
Lasciar cadere l'argomento.... per me è lo stesso, in effetti propriamente con Joomla ha poco a che fare..... sul fatto di sentire puzza di flames e/o pubblicità spero tu non ti riferisca ad argomentazioni portate avanti dal sottoscritto, ma se si apre un argomento del genere bisogna fare anche il più possibile chiarezza.... anche perchè non ce n'è nemmeno fra di noi che portiamo avanti tante argomentazioni al riguardo (di PEC ne abbiamo già parlato poco tempo fa) ognuno con la propria tesi o argomenti "spezzettati" presi qua e là da Internet.
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Non era mia intenzione criticare negativamente la PEC.... (...ma in questa parte del forum non vanno inseriti i commenti?...)
Voglio solo dire che non si può imporre una "innovazione a tutti" quando questa non può essere fruita da tutti.
Non vorrei che si faccesse confusione tra la posta elettronica e la PEC, nel senso che la seconda vincola legalmente il mittente ed il destinatario. Immagina se ad un tuo conoscente che non ha nemmeno l'accesso internet l'Agenzia delle Entrate invii delle "comunicazioni di irregolarità" che richiede 30 gg per essere regolarizzate. A seguito, immaginiamo quando il concessionario della riscossione dpo un paio di anni dopo venga a casa del tuo conoscente a sequestrare l'auto per mancato pagamento... cosa gli verrà eccepito, che non aveva ricevuto nessuna comunicazione?
Chi ci perde in questa situazione.... sempre il "poveraccio"? E allora perché a questo soggetto dovrebbe essere imposta una innovazione di questo tipo? Vincoliamo invece l'amministrazione a ricevere comunicazioni via PEC, cosìcché gli sportelli saranno più liberi per il "poveraccio".
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Mah Pisolino...... non stavo assolutamente dicendo nulla sulle tue critiche relative alla PEC, ma sul fatto che certe imposizioni si rendono necessarie per far avanzare il nostro "stato" sociale relativamente al problema dell'uso della tecnologia anche in ambiente pubblico.
Ti ricordo che ad oggi, chiunque voglia dialogare con una CCIAA, per esempio, deve farlo solo attraverso il proprio commercialista o munirsi della strumentazione necessaria (vedi certificato digitale) per farlo.
Se tu intendi per "poveraccio" colui che non è in grado di attrezzarsi adeguatamente, esistono associazioni nate allo scopo di tutelare i loro interessi, ma se dobbiamo rallentare il nostro progresso solamente perchè qualcuno non può arrivarci, resteremo sempre indietro.
Devi considerare poi che noi "italiani" abbiamo sempre la pretesa e l'idea di essere superiori agli altri, soprattutto verso i paesi dell'est.... ti lascio solo pensare che ho amici che vanno spesso in quei paesi e quando tornano in Italia mi dicono "... ci sembra di tornare nel terzo mondo a livello di tecnologia" riferendosi al solo fatto, per esempio, che la internet esiste ovunque ed è a disposizione di tutti gratuitamente via wi-fi..... oltre a tanti altri servizi che qui forse troviamo solo in alcune città del nord.
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Il nostro sistema è arretrato in quanto le persone collocate per prendere le decisioni non assumono mai le loro responsabilità: siamo immobili in questo senso. (....di ai tuoi amici che se non ci stanno bene in Italia, possono sempre emigrare :D...)
Io sono un giovane commercialista e nella mia poca esperienza posso solo dire che la PEC è stata imposta a tutte le attività imprenditoriali con un recente provvedimento normativo. Tuttavia, invece che imporre tale obbligo in modo immediato si è dato un termine di 3 anni per adeguarsi: potevano imporre tale obbligo già da adesso in quanto oggi è difficile concepire un'attività imprenditoriale senza una connessione internet. Dall'esempio che ho fatto è possibile fare tuttavia una riflessione ulteriore: lo Stato riconosce la necessità di adeguarsi all'innovazione nei confronti di coloro che già usufruiscono dei moderni sistemi di comunicazione, mentre impone a coloro che non ne usufruiscono di accettare un obbligo normativo che ha poco a che vedere con le loro ordinarie necessità.
Pertanto, quando parlo del "poveraccio" non faccio riferimento ad un soggetto dal basso reddito ma a colui che nel caos normativo viene sballottato senza sapere mai cosa deve fare.
La mia esperienza mi porta a considerare quindi che ogni obbligo o vincolo in più che viene posto in capo ad un cittadino, viene sempre traslato a soggetti specializzati. Pertanto, se vogliamo arricchire nuove professionalità ben venga, ma se vogliamo semplificare le cose, dobbiamo necessariamente semplificare e ridurre le regole di funzionamento del sistema.
Pensi che si potrebbe avviare e tenere un'impresa senza un commercialista, avviare una causa senza un avvocato, ecc.... ....e tutto questo perché? ....perché si è inteso migliorare e rendere più efficiente il sistema? ....io non credo.
Ritengo invece che si dovrebbe usufruire della tecnologia in termini di risultato positivo che s'intende raggiungere: non credo che un pensiontao di 67 anni possa avere un risultato positivo dall'imporgli una PEC, perchè qualsiasi comunicazione gli arrivasse, sia cartacea che telematica, sarà sempre portata a qualcun'altro. Immagina ora che il Disegno di Legge aggiunge anche il fatto che "ogni ente della pubblica Amministrazione" potrà assegnare una PEC ad ogni cittadino.
Se la PEC fosse una sola potrei dire di aver fatto un passo avanti, anche se difficile da digerire, ma se assegniamo una moltitudine di PEC ad un singolo cittadino possiamo solo dire di aver fatto un passo indietro.
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La mia esperienza mi porta a considerare quindi che ogni obbligo o vincolo in più che viene posto in capo ad un cittadino, viene sempre traslato a soggetti specializzati. Pertanto, se vogliamo arricchire nuove professionalità ben venga, ma se vogliamo semplificare le cose, dobbiamo necessariamente semplificare e ridurre le regole di funzionamento del sistema.
Parole sante
Se la PEC fosse una sola potrei dire di aver fatto un passo avanti, anche se difficile da digerire, ma se assegniamo una moltitudine di PEC ad un singolo cittadino possiamo solo dire di aver fatto un passo indietro.
Credo che la pluralità di soggetti eroganti implicita nel riferimento generico a pubblica amministrazione vada inteso come possibilità di erogazione dietro richiesta del cittadino (peraltro ci deve essere un errore in questo approccio perchè sarebbe estremamente oneroso e poco efficente).
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@pisolino,
quoto al 100% il tuo pensiero, in quanto si vede lontano un km che sei del mestiere, io uso la pec da quando la hanno "inventata" obbligato dall'antiriclaggio, e ne utilizzo circa una qundicina per altrettante finanziarie obbligate alle comunicazioni di legge.
il problema è che troppa gente a rOMA non sa come funziona il lavoro in periferia e legifera con poca competenza.
elezioni a parte, che sono un elemento di disturbo, come al solito in Italia bisogna aspettare la scadenza per sapere come si evolverà una qualsiasi cosa. E visto che la prima scadenza NON si riferisce alle aziende (che sono posticipate), ma bensì ai professionisti come ben sai, IMHO vedremo dopo le ferie estive qualcosa di certo
ciao
jk
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Pensi che si potrebbe avviare e tenere un'impresa senza un commercialista, avviare una causa senza un avvocato, ecc.... ....e tutto questo perché? ....perché si è inteso migliorare e rendere più efficiente il sistema? ....io non credo.
Sono d'accordo sommariamente su diverse cose che tu scrivi pisolino, ma stiamo aprendo un dibattito che forse troverebbe sfogo in altra sede.
Non sono d'accordo su quanto scrivi e che quoto qui sopra...... mi sembra un pò ipocrita scrivere una cosa del genere.... soprattutto per chi fa proprio un mestiere come il tuo.
Porto solo l'esempio propriamente dell'attività del commercialista: in un sistema sociale come il nostro (e parlo a livello di paesi civilizzati) l'esistenza di una entità come la tua si rende necessaria non perchè qualcuno ce la impone, ma perchè è impensabile che una persona da sola sia in grado di ottemperare a tutti gli adempimenti ed alle conoscenze necessarie per fare quello che fai tu.
Lo stesso vale per l'avvocato etc. etc.
Che poi le cose si possano semplificare, su questo non ci piove.
Sul fatto che quando si introducono novità, si rischia sempre di fare qualche "cadavere" per strada, è ormai normale.... comunque per il caso specifico che tu porti del pensionato, esistono apposite associazioni che lo possono aiutare.
Penso che siano le situazioni attuali a portare allo sbando i "poveracci" come li definisci tu, mentre la tecnologia non può far altro che semplificare le cose, anche per quelli magari un pò più riluttanti che comunque possono sempre farsi aiutare.
Qui chiudo e manifesto un mio pensiero.... ma ripeto è uno di quei argomenti da cena al ristorante con gli amici ;) che può presentare molte sfaccettature e punti di vista.... quindi qui mi fermo!!! Su certe cose ho le idee ben chiare, ma rispetto anche il punto di vista altrui, anche se per me non condivisibile!!! ;)
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anche a fare un sito serve un professionista.
altrimenti resta sempre una cosa che non sai mai se è vulnerabile o a norma di legge, perchè l'autodidatta che ne fa uno solo per fare 4 pagine personali non ha le conoscenze che un professionista trova come problematica e con sfaccettature diverse per più aziende.
il professionista serve per qualunque attività/settore, se vai in romania pensi che sia più semplice la questione fiscale? è semplicemente demagogia dire che solo in Italia tutte le cose funzionano così;
è più semplice e funzionale qualcosa, ma per altre è più complicata la questione...
tutto il mondo è paese...
ciao
jk
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Pensi che si potrebbe avviare e tenere un'impresa senza un commercialista, avviare una causa senza un avvocato, ecc.... ....e tutto questo perché? ....perché si è inteso migliorare e rendere più efficiente il sistema? ....io non credo.
Sono d'accordo sommariamente su diverse cose che tu scrivi pisolino, ma stiamo aprendo un dibattito che forse troverebbe sfogo in altra sede.
Non sono d'accordo su quanto scrivi e che quoto qui sopra...... mi sembra un pò ipocrita scrivere una cosa del genere.... soprattutto per chi fa proprio un mestiere come il tuo.
Porto solo l'esempio propriamente dell'attività del commercialista: in un sistema sociale come il nostro (e parlo a livello di paesi civilizzati) l'esistenza di una entità come la tua si rende necessaria non perchè qualcuno ce la impone, ma perchè è impensabile che una persona da sola sia in grado di ottemperare a tutti gli adempimenti ed alle conoscenze necessarie per fare quello che fai tu.
Il problema è che il nostro è un paese altamente burocratizzato e non abbiamo idea (finchè qualcuno non ce ne parla) di come siano 'paridisiaci' da questo punto di vista altri paesi, quali ad esempio gli altrettano civilizzati UK e USA, dove basta un nulla per aprire l'equivalente di una srl (in UK 1 giorno, la compilazione di un modulo e la folle cifra di 100 sterline...) e la gestione delle incombenze fiscali è ridicola se paragonata alla nostra.
Io non misuro il grado di civilizzazione basandomi sul livello di complessità, anzi è proprio il contrario! (per quanto riguarda gli 'aspetti' burocratici)
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yes spike,
infatti tornando nel nostro campo (internet) si vede tutti i giorni semplicemente per registrare un dominio .it
ciao
jk
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yes spike,
infatti tornando nel nostro campo (internet) si vede tutti i giorni semplicemente per registrare un dominio .it
ciao
jk
Avete mai provato a cimentarvi nel e-commerce?
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yes spike,
infatti tornando nel nostro campo (internet) si vede tutti i giorni semplicemente per registrare un dominio .it
ciao
jk
Avete mai provato a cimentarvi nel e-commerce?
su questo sfondi una porta aperta...
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Avete mai provato a cimentarvi nel e-commerce?
Beh, dalla mia firma si dovrebbe capire :D
Rilancio con un mai provato a voler distribuire online (e-comm b2b) i software che sviluppi tu, essendo uno studio di ingegneria?
Chiedere parere all'ordine degli ingegneri e non ottenere mai risposta?
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Beh e vogliamo parlare di quanti siti e-commerce sviluppati da "principianti" sono fuorilegge in Italia?
Non parliamo della mancanza già delle cose basilari che dovrebbero esserci, come l'indicazione di una P.IVA, che non esiste su molti siti.
Andrò contro al pensiero di molti qui, ma secondo me quando qualcuno propose di limitare lo sviluppo di siti web solo a chi ne ha i requisiti (ovviamente parlo di B2C e B2B) non disse una fandonia!!!
Purtroppo spesso ti trovi in mezzo ai piedi tanti freelance che un giorno si svegliano, e siccome sanno usare 3 righe di PHP o di ASP, decidono di fare siti web e si propongono agli amici e inizia un vorticoso passaparola....
Io spesso di aziende che sono incappate in questi personaggi ne ho trovate tante.... perchè alla fine vengono abbandonate e quando iniziano i problemi non sanno più da che parte girarsi.
Il bello è che poi pensano pure di risparmiare queste aziende, abbagliate dalle poche centinaia di euro che vengono proposte (spesso in nero!!! >:( ), poi per ripristinare le cose ne spendono il doppio!!!
Per quanto riguarda la registrazione dei domini .it, da una parte è vero che è fin troppo burocratico in Italia, ma almeno questo fa si che i domini vengano al momento registrati correttamente.
Avete idea di quanti domini, ad esempio .com dove la registrazione la fai in 15 minuti, vengono registrati in maniera errata??? Administrative Contact: il nome dello sviluppatore e non del cliente..... ed ovviamente te ne accorgi solo quando quel dominio lo vuoi trasferire!!!
W un pò di professionalità nelle cose!!! ;)
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Se l'azienda non sa scegliere i suoi fornitori è colpa dell'azienda non dei fornitori (imho of course).
Per quanto riguarda i domini, mah... Io sono in attesa da venerdì per un cambio mantainer, dovrebbe essere questione di 30 secondi tutto fattibile via web, invece siamo al quinto giorno, non mi pare professionalità questa, ma solo ottusa burocrazia.
Pensa se si trattasse di un sito di e-commerce che deve cambiare mantainer perchè la macchina vecchia non va più, sito chiuso e in attesa. 5 giorni sono un bel danno...(non è questo il caso)
Certo si potrebbe obiettare che esistono molti metodi per mettersi al riparo da queste situazioni, ma questi metodi costano ed ecco qui che saltano fuori i famosi costi della burocrazia.
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...Chiedere parere all'ordine degli ingegneri e non ottenere mai risposta?...
in Italia gli albi e gli elenchi sono un qualcosa di corporativo che proviene dal medio evo e generalmente chi ne fa parte ha la m*r*a sotto al naso.
Poi (per rispondere a steve) ci sono quelle cose come l'ECDL che sono un parto obbrobrioso.
Chi fa il sitarello in nero è esattamente come quello che fa manutenzioni e riparazioni elettriche/idrauliche in nero magari in estate quando regolarmente è irreperibile l'idraulico o l'elettricista serio
per il discorso delle registrazioni ci sono molti che VOLUTAMENTE registrano il dominio a sè stessi e non al legittimo titolare, e succede anche con gli .IT in quanto il "controllo" che sbandierano tanto al nic non esiste per niente. Tuttora questo esiste solo a posteriori e non al momento della registrazione.
Per il resto concordo con te steve
ciao
jk
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Beh, dalla mia firma si dovrebbe capire :D
Rilancio con un mai provato a voler distribuire online (e-comm b2b) i software che sviluppi tu, essendo uno studio di ingegneria?
Chiedere parere all'ordine degli ingegneri e non ottenere mai risposta?
In realtà mi è venuto in mente l'e-commerce proprio leggendo il tuo post e vedendo la tua firma. Ho pensato: pensa loro che lo sviluppano come stanno messi!!!
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@jk4nik ..... in effetti da qui deriva la professionalità.... quando registro un dominio, da subito, su mia carta intestata, fornisco un documento al cliente dal quale si evince che l'intestazione è stata fatta correttamente ed al rappresentante legale.... e questa dovrebbe essere una prassi per tutti.
Proprio ieri sono stato da un cliente che come al solito aveva come Registrant la sua società, ma come Administrative Contact (per un .com) una impiegata della società fornitrice che probabilmente si occupa della gestione dei domini: ovviamente immagina la menata di doverlo dire al cliente, il quale deve chiamare l'ex fornitore e procedere con il recupero del dominio.
Questa procedura poi del Registrant è una delle ignoranze abissali che perseguono molte persone che registrano i domini: il registrant posso essere anche io, che lo faccio "per conto di"... ma l'administrative contact deve essere il RL della società.
Sul fatto che nn eseguono controlli al NIC sarà anche vero, ma non del tutto: ho clienti a cui hanno cancellato il dominio perchè non avevano aggiornato la sede legale o addirittura la proprietà del dominio stesso.... saranno sicuramente casi rari.... ma poi non è che proprio tutto nn funziona.
@Spike1: sulle tempistiche non posso dire nulla, effettivamente anche io che ho a che fare con il NIC per diverse volte a settimana, non capisco ancora oggi come mai a volte per un trasferimento/registrazione ci mettono un giorno, a volte cinque.
In effetti la cosa più noiosa è quando non ti comunicano che il fax non è arrivato, oppure è andato perso, quindi i tempi si allungano ancora di più.
Per quanto non è una giustificazione, se però una persona deve trasferire un e-commerce, per non avere danni economici penso che possa comunque intraprendere le dovute precauzioni e studiare un modo con i DNS per non avere blackout dal "vecchio" al "nuovo".... poi qui bisognerebbe distinguere caso per caso. ;)
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In effetti la cosa più noiosa è quando non ti comunicano che il fax non è arrivato, oppure è andato perso, quindi i tempi si allungano ancora di più.
Gia la parola fax da sola è sufficiente, si occupano di registrazione domini e devi mandare i documenti via fax...... >:(
Si commenta da solo
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In effetti la cosa più noiosa è quando non ti comunicano che il fax non è arrivato, oppure è andato perso, quindi i tempi si allungano ancora di più.
Gia la parola fax da sola è sufficiente, si occupano di registrazione domini e devi mandare i documenti via fax...... >:(
Si commenta da solo
eccolo qui.... ed alla fine una PEC (magari non nel dettaglio tecnico studiato ad oggi) si rende necessaria per sostituire il fax. :D :D :D
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Per quanto non è una giustificazione, se però una persona deve trasferire un e-commerce, per non avere danni economici penso che possa comunque intraprendere le dovute precauzioni e studiare un modo con i DNS per non avere blackout dal "vecchio" al "nuovo".... poi qui bisognerebbe distinguere caso per caso. ;)
Infatti ho specificato che esistono i modi per bypassare i problemi di trasferimento, ma non è semplicemente questione di DNS. O metti in pista un sistema di sincronizzazione del db (costi) oppure devi chiudere il sito preventivamente per poter trasferire il db senza andare fuori sincro con il db sul nuovo server e ovviamente devi stimare quando chiuderlo, in base ai tempi canonici per queste operazioni, solo che se da 1 giorno diventano 5....
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In effetti la cosa più noiosa è quando non ti comunicano che il fax non è arrivato, oppure è andato perso, quindi i tempi si allungano ancora di più.
Gia la parola fax da sola è sufficiente, si occupano di registrazione domini e devi mandare i documenti via fax...... >:(
Si commenta da solo
eccolo qui.... ed alla fine una PEC (magari non nel dettaglio tecnico studiato ad oggi) si rende necessaria per sostituire il fax. :D :D :D
Almeno si è chiuso il cerchio e siamo ritornati IN TOPIC :D :D ;D
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In effetti la cosa più noiosa è quando non ti comunicano che il fax non è arrivato, oppure è andato perso, quindi i tempi si allungano ancora di più.
Gia la parola fax da sola è sufficiente, si occupano di registrazione domini e devi mandare i documenti via fax...... >:(
Si commenta da solo
eccolo qui.... ed alla fine una PEC (magari non nel dettaglio tecnico studiato ad oggi) si rende necessaria per sostituire il fax. :D :D :D
Anche un banale mail. ;)
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Gia la parola fax da sola è sufficiente, si occupano di registrazione domini e devi mandare i documenti via fax...... >:(
Si commenta da solo
Finalmente dai primi di luglio non sarà più necessario l'invio del fax ed anche il NIC passerà ad una registrazione sincrona per i domini.
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In effetti di questa cosa ne ho sentito tempo fa anche io.... ma ho sentito pure che sono in ritardo con l'attrezzarsi e quindi probabile che slitterà.... ma voci di corridoio!!! ;)
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Circa le considerazioni che ho enunciato e ribadito nel commento all'articolo, vi riporto alle recenti risposte date dal Ministro Brunetta nella conferenza stampa del 10 giugno 2009
Vi rimando a tal fine alla parte finale dell'articolo sul mio sito internet, ed in particolare all'ultimo paragrafo titolato "problemi di coordinamento normativo": http://www.centrostudivallese.org/index.php/menu-sezioni/menu-attualita/67-cat-attualita/137-art-pec-gratis-cittadini.html (http://www.centrostudivallese.org/index.php/menu-sezioni/menu-attualita/67-cat-attualita/137-art-pec-gratis-cittadini.html)
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Confusione su confusione....
Le PEC di cui parla Brunetta non sono singoli indirizzi di posta a cui fai riferimento tu, pisolino. Bensì sistemi di PEC.
Brunetta dice: evitiamo di avere 20 sistemi diversi di PEC.
Il problema che paventi tu, che se non ho capito male è quello che ogni amministrazione pubblica assegni un indirizzo di PEC a ciascun cittadino, a mio avviso non esiste. La "facoltà di assegnare" (a mio avviso ovviamente) va intesa come: ciao cittadino, vuoi comunicare con me? Il mio indirizzo di PEC è xyz, per poterlo fare ne devi avere uno anche tu, ce l'hai?
SI, ok allora scrivimi pure
No, ok se lo vuoi te lo posso assegnare io.
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quoto al 100% spike1
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...grazie per l'osservazione, vado subito a rivedere il comunicato ed evenutualmente a correggere....
....non ho intenzione di aprire nessuna polemica, ma sembra che non mi sia sbagliato sul testo che ho trascritto... il Brunetta parla prima di "sistemi" e poi parla di "20 pec"; non parla invece di "venti sistemi di PEC". Questa connessione la stai interpretando tu (...e spero in realtà che sia effettivamente così...) ma non lo dice il Brunetta.
Ciò che dice il Brunetta, io l'ho semplicemente riportato cercando di essere il più oggettivo possibile. Se l'aver riportato parte di un testo crea confusione, beh, non credo che provvedere a risolvere la questione da me sollevata sulla base di una mera intepretazione personale possa rendere più chiaro il problema.
Certo invece è che la riflessione sull'"assegnazione delle PEC" non è un mio problema interpretativo in quanto ciò è affermato nel disegno di legge approvato ed in corso di pubblicazione. Anche qui riporto oggettivamente quanto scritto sul testo legislativo e poi ne faccio un commento meramente personale che tiene conto della prima regola interpretativa gerarchicamente sovra-ordinata di un testo legislativo che è quella dell'interpretazione letterale: in altre parole il testo legislativo è scritto così com'è e perlatro in un modo molto chiaro e non credo necessiti di ulteriori interpretazioni o crei confusione.
La confusione interviene forse nel momento che ci si adopera per far rispettare quel dettame legislativo. Lì si che ci potrebbero, secondo me, essere problemi, in quanto la PEC universale che vorrebbe istituire il Governo allo stato attuale della legislazione riguarderà solo i rapporti con gli organi centrali della Publica Amministrazione. E allora la mia riflessione torna al punto di partenza: che siamo pazzi che per ogni pratica che svolgo con un ente dovrò necessariamente farmi assegnazione una PEC in quanto ciascuno di essi può con il nuovo testo legislativo "facoltativamente assegnarne" una, senza un vincolo legislativo fondato sulla "previa richiesta".
Il testo legislativo così come scritto, nella parte in cui descrive i diritti e doveri delle Pubbliche Amministrazioni Regionali e Locali lascia loro un potere discrizionale ma non ricosce un sacrosanto diritto al cittadino.
L'oggetto del mio intervento non è quello di contestare l'obbligatorietà della PEC quanto il problema collegato alla proliferazione che potrebbe derivare da un mancato coordinamento normativo tra la l'Amministrazione Pubblica Centrale e quella Locale (Regioni, Province, Comuni, ecc...)
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Nessuna polemica, certo.
Anzi la confusione è testimonianza di poca chiarezza nel decreto (come spesso accade).
La tua posizione è giustissima nel voler presentare oggettivamente senza commentare anche se poi una posizione alla fine la prendi.
Sono convinto che non sia intenzione del legislatore quella di consentire che ogni amministrazione 'eroghi' un indirizzo di posta specifico per ciascun cittadino come canale 'personalizzato' di comunicazione tra specifica amministrazione e singolo cittadino. Se servirà credo ci sarà una revisione o un decreto attuativo che specificherà la questione.
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Ok! Chiedo scusa se non sono stato chiaro sulle mie intenzioni.
Aggiungo ad discorso inziato dicendo che nè leggendo la Relazione di accompagnamento al Disegno di Legge nè leggendo gli atti contenuti nei lavori preparatori si comprende il perché sia stata introdotta la norma da me contestata.
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Ho letto e riletto piu volte i vostri messaggi sul forum, e credo siano stati centrati vari argomenti interessanti. Rispondo dicendo:
1- che si puo stabilire un regolarizzazione tra gli enti preposti solo ed unicamente se si hanno gia chiare le idee su quali tipi di tenologie investire; non serve a nulla acquistare apparecchiature che si dovranno cambiare a distanza di un anno perche la legge non è chiara.
2- Vogliamo fare luce su quali secondo voi sarebbero i criteri che la pec dovrebbe avere?
Non vedo sinceramente la difficoltà nello stabilire i criteri per un documento valido:
1- Comunicazione SSL crittografata 128bit tra tutti i server e i client;
2- Certificazione dell'utente registrato tramite certificato digitale,oppure tramite uno di quei token numerici che ti danno le banche, e che a mio avviso funziona davvero bene.
3- Registrazione dei dati, come data,ora nome cognome;
4- Mantenimento e backup delle email sul server per un perido di tempo di 5anni.
5-Attestazione dell'avvenuto invio e dell'avvenuta ricezione.
Lasciando perdere quel che c'è scritto nella documentazione,ce ne sono altre secondo voi??
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@gfdesigner
.... se fosse così semplice come tu puntualizzi, penso l'avrebbero già attuata.
Purtroppo questo nuovo "sistema" della PEC verrà sicuramente prorogato cosi come è successo per il decreto "mille proroghe" che ha investito la 196.
Troppa la confusione, come si evince già da tutto quello che continuate a puntualizzare voi (prendendo una posizione o meramente discutendo con tutta la chiarezza possibile).
Personalmente non farò alcun investimento in merito fino a quando non ci saranno idee più chiare che nemmeno dal Brunetta arrivano con tanta celerità.
Ribadisco che, secondo me, la PEC non può solamente attrezzarsi con quanto tu dici gfdesigner, ma deve avere un "registro" che duri almeno 5 anni, anche perchè se vogliamo attribuirgli un valore legale, e soprattutto vogliamo che finalmente vada a sostituire il fatidico valore legale che ha il fax, deve consentire per tutti una facile estrazione di un cedolino che dimostri l'invio, la ricezione e tutto quanto ne consegue.
Il dialogo con la pubblica amministrazione, se questa si attrezzerà per tempo e soprattutto troverà un unico standard, avverrà sicuramente ma non nei tempi detti.
Vero anche che per questo "pasticcio" che stanno creando, stanno spendendo ulteriori soldi pubblici che non fanno comodo a noi italiani!!!
Speriamo che in breve si facciano le idee più chiare, io oggi ai miei clienti sto rispondendo proprio questo, e se hanno fretta di averla questa PEC si possono rivolgere direttamente agli enti menzionati sul sito del CNIPA, con il rischio che probabilmente tra un anno quei sistemi dovranno essere nuovamente aggiornati! ;)
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...aggiungo perlatro che recentemente ho inviato una mail al CNIPA chiedendo se era il dominio ad intendersi certificato o la mail corrispondente (per capire se era possibile utilizzare un solo dominio con mail PEC diverse per ogni cliente), mi è stato risposto che dovevo chiedere ai gestori PEC..... ???
;).....adesso capisco perchè il Brunetta nella sua conferenza stampa da me riportata tra i presenti ha salutato tra i presenti "alcuni imprenditori PEC". Mi viene allora spontaneo da dire che saranno loro a stabilire le regole e non il CNIPA.
Io nel frattempo faccio come te: ai miei clienti pur potendo rivendere PEC attraverso A**** aspetto, che non si sa mai come va a finire.
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in pratica è il dominio.
in un dominio ci possono essere SOLO email PEC.
possono essere intestate a più aziende.
aziendaa@miodominio.it
aziendab@miodominio.it
aziendac@miodominio.it
probabilmente dal cnipa ti ha risposto l'ultimo assunto messo lì a rispondere alle email.
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....infatti alla fine di tutte le mie ricerche ho capito quello che tu mi stai dicendo.
...e comunque l'ultimo assunto era quello assegnato all'URP. :o (della serie) ....e io pago! >:(