Approfitto di questo spazio per cercare di rispondere ad un quesito che mi stato posto da parte di alcuni utenti del forum.
La domanda è: sono un lavoratore dipendente, posso svolgere contemporaneamente un'attività di lavoro autonomo (programmatore, realizzatore di siti web per conto di clienti imprese o privati, ecc..) senza dover aprire per forza una partita iva?
Risposta:
Innanzitutto nessuna norma vieta in sè lo svolgimento contemporaneo di un'attività imprenditoriale autonoma e di una alle dipendenze di un altro soggetto. L'unico limite è dato dal divieto di concorrenza ovvero l'attività che si esercita in via autonoma non deve essere in concorrenza con quella svolta dal datore di lavoro. Vi è poi da osservare un obbligo di "diligenza" nel senso che l'attività autonoma non deve intralciare con quella di lavoratore dipendente in termini di tempo e di impegno per cui non è possibile seguire i propri "affari" durante l'orario di lavoro ma questo mi sembra anche ovvio.
Più delicato il discorso legato all'apertura o meno della partita Iva. In linea generale il nostro ordinamento contempla la figura del lavoratore autonomo occasionale (art. 2222 c.c.), ovvero colui che si obbliga a compiere un'opera o un servizio (realizzazione di un sito web, ecc....) in senza vincolo di subordinazione e senza alcun coordinamento con il committente. In particolare l'attività deve essere svolta in via occasionale, quindi senza i requisiti della professionalità e della prevalenza. In presenza di questi requisiti non sono quindi rilevanti, ai fini dell'inquadrmaneto tra i rapporti di lavoro autonomo occasionale:
- nè la durata della prestazione, che potrebbe superare i 30 giorni all'anno con lo stesso committente;
- nè l'importo dei compensi percepiti, che potrebbe superare i 5.000,00 euro annui con lo stesso committente.
Su questo punto si fa, amio parere, un pò di confusione.
I limiti che ho appena elencato (massimo 30 giorni o 5.000,00 di compensi all'anno con ciascun committente) servono unicamente ad identificare le c.d. "mini co.co.co." ovvero i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che, data la loro portata "limitata" non sono assoggettate alla disciplina del "lavoro a progetto". Non si tratta dunque di lavoro autonomo occasionale ma di collaborazioni che avvengono nell'ambito del coordinamento e dell'organizzazione funzionale del committente e per le quali non è necessaria l'apertura della partita Iva.
Tutt'altra faccenda è il limite di 5.000 Euro previsto dall'art. 44 DL 269/2003 per l'iscrizione del lavoratore autonomo occasionale alla gestione separata INPS. Qui inanzitutto si parla di "reddito annuo" e non di "compensi" e il limite riguarda le attività di lavoro autonomo occasionale quindi con le caratteristiche che ho indicato in precedenza.
E' importante chiarire che questo limite di 5.000 no nfa scattare una presunzione di "abitualità" dell'opera svolta (come accade invece per le prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio: piccoli lavori domestici, giardinaggio, ecc..) per cui si potrebbe teoricamente continuare ad operare oltre tale limite di reddito annuo senza aprire una partita IVA purchè l'attività sia sempre svolta in completa autonomia e senza i caratteri della professionalità e della prevalenza. La presenza di un'attività di lavoro dipendente svolta contemporaneamente a tempo pieno può escludere la prevelenza ma il requisito della professionalità va valutato di volta in volta a seconda dei casi.
Per finire dal punto di vista fiscale i redditi per l'attività di lavoro autono occasionale vanno dichiarati come redditi diversi quindi occorre fare la dichiarazione dei redditi Mod. Unico alla fine dell'anno. Se si lavora come dipendenti si può eventualmente optare per il 730. I redditi delle due attività (dipendente+ autonomo) si cumulano in ogni caso potendo generare un salto di aliquota e quindi una differenza di imposta da versare in sede di dichiarazione dei redditi.
Spero di essere stato abbastanza chiaro. Mi rendo conto della complessità della materia se avete quesiti postate pure qui sul forum che cerco di rispondere a beneficio di tutti.
Marco