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Autore Topic: Joomla visto DisabilMente  (Letto 10263 volte)

Offline Noris

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Joomla visto DisabilMente
« il: 09 Dic 2005, 12:23:08 »
Ciao a Tutti!

Io sono Disabile dalla nascita per Tetra Paresi Spastica.
Pur non avendo problemi a navigare siti "arcaici", mi interessa sviluppare il discorso sull'Accessibilità per realizzare dei portali pensati per le esigenze di Tutti, ma con particolare attenzione alle necessità di chi sta a guardare dalla finetra il progresso che arriva, passa e se ne va lasciando un Post-it con la frase: "... per certe cose ci vuol del tempo!".

Joomla ha una importante risorsa: Joomla.it!

Con questa frase voglio giungere ad un concetto ben preciso: per avere successo in questa iniziativa non dobbiamo arrabattarci in "manipolazioni fai da te", ma creare un gruppo di lavoro che mettendo mano ad un file, lo modifica e spiegando i perché delle variazioni comunica al Team di sviluppatori il perché d'ora in avanti quel file dovrebbe essere in una certa maniera. Contestualmente si crea una versione di Joomla "congelata" (eventualmente) ad una certa release che può supportare e sopportare l'attesa di un Joomla dove l'HTML sia completamente esterno al codice PHP.

Oggi Joomla è uno dei CMS migliori e più evoluti con la contraddizzione di vivere uno stato "ibrido" ingiustificabile.
Evolvere Joomla è più semplice di quanto possa sembrare, tanto più se si sceglie di partire con l'area Front che è quella che più impatta sull'utente Internet che "naviga".

Sono stato per molti anni un imprenditore in tutt'altro ambito.
Sono estremamente carente di conoscenze informatiche, ma so bene come gestire e coordinare un progetto.

Il mio contributo può essere esattamente questo.

Credo si possano attenere grandi risultati se si parte con il piede giusto.

Ne vogliamo discutere?
Lo realizziamo assieme?

A presto, ciao!
Carlo Filippo Follis

«Si può fare molto anche essendo Disabili, basta non negare la propria condizione dietro a parole vuote come "Diversamente Abile" o "Diversabile". Per cambiare bisogna agire, non ribattezzare ...».

Offline casex

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Re: Joomla visto DisabilMente
« Risposta #1 il: 15 Dic 2005, 10:32:02 »
Ciao, concordo pienamente con te... se ti puo' interessare circa 7 mesi fa ho lavorato per portare mambo in XHTML STRICT con buoni risultati iniziali.  Ci si puo' sentire. Ciao e a presto

trerighe

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Re: Joomla visto DisabilMente
« Risposta #2 il: 16 Dic 2005, 20:47:58 »
Ummm, la situazione... langue, nonostante tre moderatori e un "coordinatore", cosa succede?
Aspettiamo che il team di Joomla.org produca qualcos'altro, nonostante lo "sdegno" manifestato nei confronti di questa eventualità dall'autore del primo post, oppure il lavoro procede, sotterraneo, ma nessuno ne sa nulla?

In attesa di ulteriori sviluppi, ai quali vorrei, per quel poco che so, partecipare, vi posto un interessante articolo sull'accessibilità dei siti web estrapolato pari-pari dall'archivio di Apogeo online. Purtroppo ho perso il nome dell'autore, ma appena lo ritrovo lo inserisco.
E come "casualmente" dicono da quando di lavoro non se vede piu, è solo "nero" oppure è sottopagato e precario... buon lavoro...   ;)

----------  ---------------  ---------------  ------------
di Patrizia Bertini     Fonte: Apogeo Online

L'accessibilità fa discutere. Tanto.
Chi si accalora discutendo di cose tecniche e tecnicaglie, chi si sente investito da nuovo fervore per la giusta causa, chi si rintana a studiare manuali e codici, chi prende per mano i neofiti che si avvicinano alla materia.

Sono in tanti ad occuparsi di accessibilità oggi.

Tra loro c'è chi ci crede e chi ci ha creduto, chi ha strumentalizzato la materia, chi sperava in un mercato fatto di ricchi premi e cotillon, chi ha fallito e chi si è costruito troni e piedistalli, chi è stato destituito e chi isolato.

Ci sono tecnici, ci sono ricercatori, filosofi, ergonomi, linguisti, giuristi e avvocati.

In questo elenco di gente che parla di accessibilità manca però qualcuno. Mancano gli utenti.

Un mondo strano, quello dell'Accessibilità. Fatto di tante parole attorno ad uno stesso argomento, dove però il nucleo centrale, troppo scottante, costituito dalle persone vere, dai disabili e dagli utenti, viene sempre più spesso solo sfiorato, accennato, abbozzato timidamente e sempre più raramente viene affrontato.

Ma dove sono gli utenti?

Quando annusano che qualcosa non va, arrivano con la spada tratta, galoppando leggi e rivendicando diritti.

A tutto ciò segue in genere una pacata risposta tecnocratica e diplomatica che non risponde alle domande che vengono poste, ma pone ulteriori domande a coloro che cercano risposte.

E' il caos.

Regole e filosofie che pongono un'attenzione minuziosa nel dettaglio tecnico ma non prendono in considerazione coloro a cui esse stesse si rivolgono. Come se gli utenti non avessero la capacità di esprimere adeguatamente le proprie necessità. Come se se tutto si risolvesse in affascinanti quanto incomprensibili formule e algoritmi. Come se gli utenti fossero uno standard uguale e omogeneo.

Eppure l'accessibilità punta alla valorizzazione delle differenze: differenze nelle capacità individuali e tecnologiche, nei modi di fruizione dell'informazione online, nelle tecnologie e nei device di accesso.

Ultimamente invece sembra sempre più che queste differenze che avrebbero dovuto essere valorizzate e basate sulle reali esigenze dell'utente siano state dimenticate a favore di tecnologie sorde. Sorde perché chi le applica non si pone più il problema di chi sarà l'utente e quale sarà la sua esperienza di navigazione, ma, barricato dietro alle tecnologie ed a misteriosi algoritmi, si arroga il diritto di definire a priori risposte a domande non poste, non rispondendo invece alle esigenze che vengono realmente manifestate.

E' come se l'accessibilità avesse perso di vista i propri obiettivi e le motivazioni che hanno creato questa disciplina. E' come se l'accessibilità avesse perso la bussola, animata da tante buone intenzioni sembra un'ombra opaca di se stessa.

L'accessibilità si è dimenticata del proprio valore democratico e della propria valenza universale.

Ci si dimentica di tanti aspetti dell'accessibilità non strettamente legati alle tecnologie, soprattutto se questi aspetti difficilmente possono essere valutati in modo oggettivo e con strumenti tecnologici. Aspetti che possono rivelarsi essenziali per l'utente.

La comunicazione, lo scopo di un sito web, non è parametrizzabile e definibile in base a regole aprioristiche, ma un processo di adattamento e ricerca, frutto di continui e costanti confronti con i veri protagonisti dei siti stessi.

Ma proprio questa caratteristica di estrema variabilità rende questi argomenti troppo ostici e difficili da affrontare mentre risulta più gratificante abbandonarsi a sessioni di vivisezione tecnica.

Ma agli utenti la perfezione tecnica interessa nella misura in cui essa non ostacola la navigazione e la fruizione delle pagine da parte di tutte le tecnologie. Agli utenti interessano le informazioni, i contenuti, l'organizzazione dei contenuti stessi.

Ma questi aspetti non tecnici che erano (e sono) parte integrante dell'accessibilità stanno lentamente finendo relegati a "valore aggiunto", come se il rispetto di regole tecniche bastasse a garantire progetti che soddisfano le esigenze degli utenti.

Eppure di utenti non si parla più.

Eppure l'accessibilità è nata proprio per aprire il Web a tutti, a tutte le persone, a tutte le tecnologie, ma questa recente disciplina oggi sembra essersi dimenticata la propria origine ed il proprio percorso.

Dimenticanza volontaria o temporanea?
« Ultima modifica: 18 Dic 2005, 16:03:20 da exeoexe »

Offline Raf37

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Re: Joomla visto DisabilMente
« Risposta #3 il: 18 Dic 2005, 12:15:46 »
L'articolo è di Patrizia Bertini ed è circolato abbastanza negli ambienti specializzati sull'accessibilità di hardware e software.
Io sarei molto interessato a dare una mano. Da alcuni mesi mi occupo di accessibilità e ho prodotto un piccolo CMS rispondente alla nuova normativa (Legge 4/2004 e DM 8 agosto 2005).
Si tratta di una piccola cosa, però. Io non faccio questo di mestiere ma tutt'altro.
Lo si può trovare qui: http://www.galassiaitalia.it/scuole/
Certo sarebbe bello avere una versione veramente accessibile di Joomla.
Purtroppo, però, non voglio essere ipocrità. Gli impegni di lavoro, nei prossimi mesi, mi renderenno del tutto impossibile dedicare tempo a questa impresa. Peraltro un utilizzo come da legge di Joomla sarebbe, in questo momento, davvero difficile. Non tanto per la parte pubblica quanto per l'amministrazione. Molte funzionalità, infatti, contravvengono esplicitamente ai 22 requisiti previsti dalla normativa.
Molto più semplice, invece, avere templates 'eccessibili' per l'area aperta.
Qualche templates che ho visto è già sulla buona strada.
Buon lavoro a chi potrà!
 :)
"Ho speso una fortuna in alcool, donne e auto veloci. Il resto l'ho sperperato!" - (G. Best)

trerighe

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Re: Joomla visto DisabilMente
« Risposta #4 il: 18 Dic 2005, 16:05:03 »
Ok, ho inserito il nome dell'autore dell'articolo, ti ringrazio.

Offline alexred

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Re: Joomla visto DisabilMente
« Risposta #5 il: 18 Dic 2005, 18:53:23 »
Ho letto l'articolo e devo ammettere che anche io sono orientato sugli aspetti tecnici e spero di capire quali sono i parametri (regole aprioristiche) che definiscono un sito accessibile. Ancora sono molto lontano dal capire quali siano queste regole. Nell'articolo si cerca di orientare l'attenzione sui contenuti e su una personalizzazione diretta agli utenti dei siti accessibili, questa è una questione che forse è da sviluppare in seguito a quella della tecnologia che ci permetterà di avere un sito accessibile secondo le normative e i parametri.

Offline carloernesto

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Re: Joomla visto DisabilMente
« Risposta #6 il: 18 Dic 2005, 22:15:01 »
ciao a tutti  ;D
ho aspettato un pochino a postare, perchè anche io come exeoexe, volevo vedere quali sono gli intenti del gruppo appena formato.
attualmente sto collaborando con amici su siti della pubblica amministrazione, e devo dire che, per quanto riguarda l'accessibilità (wai), non abbiamo neanche preso in considerazione joomla. Solitamente, questi portali si fanno con script creati per l'ente richiedente in base alle esigenze o con cms molto evoluti plone su server zope o opencms tecnologia java che riprendono il paradigma MVC (Model, View, Control) (http://www.eptacom.net/pubblicazioni/pub_it/docview.html) questi applicativi vengono usati anche per la mole di dati che devono gestire. non ultimo e non meno importante il fattore sicurezza.
altra cosa è cominicare a pensare a siti medio o piccoli che utilizzi joomla in modo accessibile.
detto questo, non per sminuire l'intento del 3d, ma il tipo di lavoro richiede altissime conoscenze del core di joomla e forti conoscenza nel campo della programmazione come quella che ha il dev-team. sopratutto della programmazione orientata agli oggetti in php. bisogna inoltre avere una immensa conoscenza sulle problematiche della disabilità visiva, uditiva, motoria e mentale. non ultimo una profonda conoscenza dei diversi browser in circolazione. l'accessibilità non è un fatto meccanico, non basta un validatore e il suo bollino per dire che un sito è accessibile, anche se può aiutare a correggere gli errori più comuni
vorrei ricordare che quando si parla di accessibilità, questo aspetto non riguarda solo i disabili, ma anche e soprattutto quei soggetti che non hanno la tecnologia adeguata come le connesioni veloci o computer potenti per accedere alle informazioni. è vero che ci sono i daltonici, ma è anche vero che c'è gente nel mondo che ha il monitor in bianco e nero, o che lavora con le basse risoluzione. voi direte: siamo in italia!! ma quando si sviluppa occore avere un pensiero "globale" e "locale" contemporaneamente e poi anche in italia la tecnologia non è estesa a tutti. un sito accessibile favorisce anche il cosidetto utente normo-dotato e aggiungerei normo-accessoriato con adeguata tecnologia. provate a navigare con un modem a 56k, non si naviga più come prima...
aggiungo che l'accessibilità è anche un fatto economico, si spinge per fare siti ecologici, cioè leggerissimi che consumano poca banda quelli fatti in xhtml strict(xml) e css per intdenderci, che hanno anche la possibiità di essere visti da dispositivi come i telefonini ecc.. (per questo le tabelle sono sconsigliate, in particolare quelle nidificate). mentre è più semplice implementare diversi css per i vari dispositivi.
accessibilità vuol dire anche chiarezza di contenuti, uno può fare un bel sito, ma se è complicato navigarlo e comprenderlo ho fallito il mio lavoro. joomla in questo ha ancora qualche problema nel n° di click per arrivare all'info a cui sono interessato, penso alle news.
accessibilità è un concetto spesso abbinato all'usabilità anche se sono due cose completamente diverse. un sito usabile potrebbe non essere accessibile.

vi rilascio qualche link per la formazione buona lettura e buon lavoro:
http://www.w3c.it/wai/wcag10Guidelines.html
http://www.w3.org/WAI/
http://www.diodati.org/
http://www.ifac.cnr.it/smid/accesso/accesso.htm
http://www.html.it/accessibilita/
http://www.html.it/elevata_accessibilita/
http://www.usabile.it/index.htm
http://www.pubbliaccesso.gov.it/
http://www.webaccessibile.org/
http://www.innovazione.gov.it/ita/intervento/accessibilita.shtml
http://accessibilita.bazzmann.com/
http://webxact.watchfire.com/
prima di postare, hai provato a cercare sul forum? hai guardato anche nell'area download? sei sicuro....

trerighe

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Re: Joomla visto DisabilMente
« Risposta #7 il: 19 Dic 2005, 16:34:17 »
Ok, l'importante è cominciare, quindi...

Premetto che concordo con molte delle considerazioni fatte da CarloErnesto circa l'accessibilità e l'usabilità perchè è evidente che si tratta di un argomento che non riguarda esclusivamente i "disabili", chiunque deve poter accedere alle stesse informazioni, senza preclusioni, senza "barriere", le quali sono in fin dei conti il  vero "problema" e come tale in moltissimi casi basterebbe davvero poco per rimuoverli o risolverli.

Una stima non recente valuta in circa 20% il numero di persone che, in occidente, hanno difficoltà ad usare un mouse, una tastiera o a distinguere corretamente i caratteri, i colori, i suoni e nessuno di questi venti milioni di utenti è ufficialmente classificato "disabile".

Cio significa che tutti noi, prima o poi, potremmo incorrere in qualche patologia "limitante"...
Pur facendo gli scongiuri rimane aperta la questione delle diverse tecnologie di accesso che sono e saranno diverse ancora per molti anni per molte aree geografiche del mondo...

Quindi aumentare l'usabilità e l'accessibilità complessiva dei nostri siti e anche di Joomla può essere un buon "investimento" (pessimo termine...) per un milione di motivi diversi, non ultimo la libertà di stampa e di espressione o, per chi è decisamente piu sensibile alla questione, per motivi "economici".

Bene, dopo aver sinteticamnte quanto inutilmente chiarito cosa penso circa l'accessibilità, apprendo che il calendario di sviluppo di Jooma è cambiato e che l'attuale struttura sarà pesantemente modificata dal team internazionale, cosa che spiega ( ma molti lo avevano intuito) il ritardo per l'uscita della versione 1.1, propedeutico per attuare e consentire interventi in direzione dell'accessibilità... e non poteva essere altrimenti.

questo significa che qualunque cosa facciamo rischiamo di lavorare su CMS profondamente differenti già adesso... quindi dobbiamo decidere cosa privilegiare e la soluzione transitoria potrebbe essere rappresentata da qualcosa di "riutilizzabile" anche nel futuro Joomla, ovvero i template, ma non solo.

Tuttavia c'è ancora un'altra serie di questioni da risolvere a priori: con quali priorità e rispetto a che cosa?


Bene, facciamo un passo avanti, per farlo cito direttamente da HTML.IT, che offre qualche esempio, tra i tanti possibili, delle questioni da affrontare:

    * la cecità (richiede descrizioni alternative per tutti i contenuti visuali)

    * l'ipovisione (richiede caratteri grandi, margini ampi, l'uso di colori non abbaglianti, forte contrasto tra primo piano e sfondo, impaginazioni semplificate)

    * la cecità ai colori (richiede accoppiamenti di colore in cui il contrasto tra primo piano e sfondo sia basato sulla differenza di luminosità piuttosto che sulla differenza di tonalità)

    * la sordità (richiede alternative equivalenti per tutti i contenuti auditivi. Soprattutto i sordi dalla nascita possono avere seri problemi nell'afferrare i concetti esposti tramite testi che presentano strutture grammaticali e sintattiche complesse)

    * la mancanza o la paralisi degli arti superiori (richiede pagine web navigabili anche senza l'uso del mouse, per esempio per mezzo di comandi vocali)

    * la dislessia (l'uso di termini difficili o il ricorso continuo a parole straniere può rendere estremamente difficile la lettura di una pagina web per un dislessico)

    * l'epilessia (la presenza di immagini in movimento sullo schermo, particolarmente se lo sfarfallamento delle immagini avviene con una frequenza intorno ai 20 Hz, può scatenare crisi epilettiche in soggetti predisposti)

    * il ritardo mentale (vi sono persone affette da lievi forme di ritardo mentale, che sono in grado di usare proficuamente pagine e siti web, purché questi siano realizzati rispettando adeguati criteri di semplicità e di chiarezza espositiva)

Adesso vediamo, secondo me, che non ne capisco niente, cosa è affrontabile e in che modo:


Per la sordità non ho idea, circa la dislessia,l'epilessia e patologie simili anche, non può essere un problema di chi sviluppa un sito ma semmai di chi lo gestisce, di chi inserisce le informazioni e in che modo, con quali linguaggi, ecc, ecc, idem per il ritardo mentale, che poi è una questione "istituzionale" che attiene prevalentemente ai siti delle amministrazioni pubbliche, siti solitamente complessi e carichi di informazioni per i quali Joomla, per ora, non è indicato.

Le barriere riguardanti le limitazioni dovute ai problemi motori invece ci riguardano, eccome: comandi vocali, accessKey, possibilità di scelta e raggiungimento rapido dei contenuti, queste sono le cose su cui poter lavorare, per ora.

Come?

Un buon Css di base e un buon template xhtml, di per sè stesso, semplificano molto le cose, non risolvono tutto, ma aiutano;

Però uno solo non basta, può andare bene per un sintetizzatore vocale, fino a quando non incontra la prima tabella, poi alla prima riga o alla prima colonna cominciano i guai... allora occorre normalizzare i moduli e i componenti che creano tabelle, magari scegliendoli uno ad uno e magari, se uno non ha debiti d'ossigeno con il PHP (io ne ho, purtroppo...) modificandoli, ma non deve essere difficile, fin qui nulla di nuovo;

dopodichè bisognerebbe permettere agli utenti di scegliersi la visualizzazione che preferiscono, predisponendo una serie di fogli di stile mirati a superare/ridurre, ma solo in parte... qualcuna delle barriere più o meno comuni, quali l'Ipovisione, la Cecità ai colori, la grandezza del font, ma non molto altro... però sarebbe un passo avanti

Fin qui più che sviluppare nuovo codice sarebbe sufficiente integrare nell'Alfa di Joomla FAP tutto quello che è compatibile e che permette l'utilizzo di XHTML, la demo di Vamba andava in questa direzione, a proposito, dovè finita?

Una considerazione: nemmeno io credo ai bollini e ai punti qualità, anzi me ne frego senza nessuna vergogna, sono perlopiù inutili e fuorvianti, forse sono il vero grande ostacolo allo sviluppo dell'accessibilità, perchè non è possibile, per esempio, che un tag
 scritto cosi sia un errore "imperdonabile" mentre uno scritto cosi
 sia ritenuto accessibile, ma quando mai?

L'unica cosa che conta è l'accesso semplificato al flusso delle informazioni contenute in un sito e non una montagna invalicabile di regole, per lo piu inutili, che limitano lo sviluppo dei siti.

Il flusso dei contenuti: occorre LINEARIZZARE i contenuti. Quando un sito è linearizzato, indipendentemente dal foglio di stile utilizzato, i suoi contenuti sono accessibili facilmente tramite tastiera o sintetizzatore vocale;

Da questo punto di vista Joomla ha ancora dei problemi, dovuti essenzialmente all'uso di tabelle,  ma anche alla disposizione dei menù, i quali devono essere disponibili all'ingresso della pagina per permetterne un'accesso più rapido.

Provate a disattivare il foglio di stile e sforzatevi di navigare senza mouse: incontri subito il TopMenu, (che non ti serve per capire cosa contiene la pagina) il motore di ricerca, ma dipende dal template, e prima di arrivare ai contenuti o al menu principale ( qualcuno ha il menu a destra) devi fare molta strada (e superare molti ostacoli)

Una soluzione transitoria potrebbe essere quella di adottare un sommario dei contenuti (invisibile nelle visualizzazioni grafiche) che consenta di accedere alle "macro aree" di una pagina del sito, ovvero i contenuti, il menu principale, il motore, ecc, ecc, permettendo all'utente di scegliere rapidamente cosa leggere, vedere, guardare, sentire... molti siti istituzionali lo fanno già

Io comincerei a lavorare in questa direzione, senza eccessive illusioni, sapendo che non si potrà prescindere dallo sviluppo del vero Joomla e dagli sviluppi della tecnologia tradizionale dei media, tra poco i siti saranno visualizzabili anche in TV... e non solo, grandi cambiamenti "incombono" su chi sviluppa siti web...

 



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