L'accessibilità riguarda, nel suo complesso, tutte quelle metodologie che possono essere poste in atto per limitare (nei limiti della conoscenza tecnica, ovviamente) il cosidetto "digital divide".
Il Ministro parla di disabili in quanto questi sono i soggetti più colpiti dal digital divide, ma si parla di accessibilità anche quando ci si riferisce, ad esempio, alla "leggibilità" di un sito se in possesso di hardware e/o software vecchi.
Ancora accessibilità in riferimento a persone che hanno dei disturbi (latenti) di tipo nervoso e per i quali combinazioni di immagini (o testo, ovviamente) lampeggiante o repentinamente cangiante, possono provocare disturbi seri a causa dell'effetto stroboscopico.
Per tornare ai diversamente abili occorre che, quanto meno le PA pongano in essere le tecnologie per consentire l'utilizzo dello strumento internet (meglio, l'accesso alle informazioni) anche a persone che siano affette da difficoltà di tipo motorio (è necessario che il sito sia interamente navigabile senza l'uso del mouse, per esempio) o che abbiano difficoltà di tipo visivo, come gli ipovedenti o i non vedenti.
In questo caso esistono strumenti che "leggono" il contenuto della pagina web, ma occorre che la pagina web sia costruita in modo tale da poter essere letta da tali strumenti. In altri casi è sufficiente che il sito sia predisposto per essere visualizzato "ad alto contrasto" (scritta bianca su sfondo nero, per esempio)
Da qui tutta una serie di "linee guida". In pratica, quasi ogni paese ha le sue linee guida che sono costituite da puntuali prescrizioni su come deve essere una pagina web: distanza fra i links; metodo di separazione di più links posti sulla stessa riga; tabulatore per spostarsi all'interno dei links e dei campi di una pagina; descrizioni sintetiche ed estese delle immagini (la descrizione estesa viene definita come se descrivessi l'immagine al telefono ad un amico); descrizione e contenuto delle tabelle dati (le tabelle di layout vanno il più possibile evitate) in modo da poter ottenere il risultato anche se la tabella stessa è stata "linearizzata"; e via discorrendo.
Le linee guida internazionali sono WCAG e WAII, ma la Section 508 (americana) costituisce anch'essa, ormai, riferimento internazionale. In Italia esiste la Legge Stanca (in realtà Decreto Legislativo) cui le PA italiane devono uniformarsi.
Spero di averti dato i primi lumi. Se fai una ricerca in rete (come ti è stato consigliato in altro post) troverai una valanga di informazioni.