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Autore Topic: Le leggi e la legalità di un sito internet  (Letto 5389 volte)

Offline vishius

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Le leggi e la legalità di un sito internet
« il: 01 Feb 2009, 14:47:18 »
Salve a tutti.
Sto cercando dei documenti articoli e tutto quello che riguarda sulla legalità.
Cioè cerco tutte quelle leggi regole e altro su come deve essere legalmente un sito.

Grazie anticipatamente

Offline hoguera

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bsaett

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #2 il: 01 Feb 2009, 16:13:59 »
Quello riguarda solo i siti ecommerce. Integra con una ricerca sulla privacy e il diritto d'autore, per evitare problemi nel postare contenuti.  ;)

Offline vishius

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #3 il: 01 Feb 2009, 16:45:03 »
Grazie mille adesso manca solo una documentazione su siti che non siano ecomerce, ad esempio un sito di arte, o di un politico o di un clan di videogioco. Cerco sempre cosa e come creare nel giusto della legalità.

Offline 56francesco

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #4 il: 01 Feb 2009, 21:20:39 »
nella nostra penisola degradata  devi usare usare tanto buon senso, immagini degradate, filmati esterni, citazioni limitate,  e star sempre pronto a rimuovere tutto..
anche una visita all'ufficio SIAE aiuta..
ps
anche la presenza di un sistema di commenti o un forum discussioni aiuta a giustificare la presenza di opere letterarie, immagini e filmati...

sul gioco d'azzardo on line non ne so niente, fosse per me tornerei a vietarlo.



(uso XP perchè win98 non si installa) 
PS: non sono un dipendente dello sbonzor quindi è necessario un "per favore" alla richiesta e un "grazie" alla risposta, sempre! PPS: non scrivo mai per primo in MP, in caso contrario chiedimi una conferma, Grazie.

SteveTW

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #5 il: 01 Feb 2009, 21:39:08 »
Appoggio perfettamente quanto detto da 56francesco, siamo in un paese fatto  a forma di "stivale"  ??? che sta ancora particolarmente indietro per quanto riguarda normative sullo sviluppo di siti Internet.

Anzi, se devo proprio dire, ogni tanto senti tante di quelle cavolate sullo sviluppo di siti Internet che capisci che chi le ha ideate non conosce propriamente il settore.
Come al solito, siamo sempre indietro di una decina d'anni.

Un sito Internet, se fatto correttamente e non riguarda e-commerce (mi sembra di capire che chi ha aperto il post stava proprio cercando questo), deve comunque seguire delle norme di "buon senso" che vadano a rispettare i principi delle normative più generali espresse sul nostro codice civile.

Sono sicuro che se si fa una ricerca su internet qualcosa di buono si trova.
Personalmente, visto che tra l'altro lo sviluppo di siti Internet è il mio lavoro e quindi per me queste fasi sono molto importanti, consiglio a tutti i miei clienti quanto segue:

- innanzitutto, e questo è obbligatorio, la pubblicazione della P.IVA o del Codice Fiscale in calce al sito Internet (ci sono multe salate per questo, a livello di normativa, ma la maggior parte dei siti Internet italiani non è in regola con questa semplice regola)
- seconda cosa, insieme alla P.IVA, andrebbe indicato chi fa hosting, e su questo ho letto da qualche parte che questo non serve per fare "pubblicità" a chi fa hosting o al "designer del sito", bensì per facilitare alla polizia postale di identificare subito chi fa hosting se deve intervenire per bloccare o fare altre operazioni su un sito Internet

Sui due punti qui sopra alcune cose, secondo me, sarebbero discutibili perchè, da una parte, si è andati ad alimentare un aumento di truffe on-line e non solo anche perchè, se ci pensate, rubare un'identità via internet è diventato molto più semplice (diciamo si è spianata la strada) in quanto basta prendere un sito Internet, copiare logo, grafica o immagine coordinata, recapiti e P.IVA, e presto si è fatta una carta intestata per inoltrare un ordine fasullo.
Non parliamo poi dei privati che, anche loro, dovrebbero pubblicare il proprio Codice Fiscale sul quale molte aziende di credito e non solo, si basano per identificare i propri utenti per varie operazioni di ripristino password e non solo.

Tornando al discorso "legalità" sullo sviluppo si siti internet, faccio sempre aggiungere altre tre pagine sul web:
- la prima riguarda le indicazioni relative alla normativa dell'ex art. 13 del D.Lgs. 196/03
- la seconda riguarda la privacy policy, con la spiegazione che la raccolta di dati tramite cookies è totalmente anonima ma che serve per semplificare la navigazione all'utente
- la terza relativa al copyright aziendale, per scongiurare che nessuno copi informazioni dal sito se non attraverso una autorizzazione scritta da parte del relativo proprietario

Diciamo che cosi ci pariamo un pò il sedere, in attesa di qualche cosa di più preciso anche da parte di chi dovrebbe interessarsi a queste cose.

Offline vishius

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #6 il: 06 Feb 2009, 03:47:59 »
Grazie mille per queste delucidazioni.
So che adesso sembro invadente ma avrei un paio di altre domande da fare a voi esperti.
Per esercitare la professione come web master cosa bisogna avere? Intendo es: partita iva, iscrizione alla camera di commercio ecc…
E o che titoli bisogna avere (laurea informatica, patentino europeo ecc..) se si c’è un albo come quelli degli ingegneri o geometri?
E come posso fare per mostrare e dimostrare la parola “webmaster” che precede il mio nome su un sito internet?

Ancora mille grazie

SteveTW

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #7 il: 10 Feb 2009, 11:21:48 »
Citazione
Per esercitare la professione come web master cosa bisogna avere? Intendo es: partita iva, iscrizione alla camera di commercio ecc…

In ambito italiano per esercitare una qualsiasi professione necessiti almeno della Partita IVA, poi dipende dal regime fiscale a cui ti vuoi appoggiare (tutto proporzionato anche al volume d'affari che intendi e pensi di sviluppare.

Qualcuno lavora con le ricevute con ritenuta d'acconto al 20%, ma subentrano problemi di carattere diverso sempre in base al fatturato: intendo dire, se per esempio lavori spesso per gli stessi clienti, nel momento in cui sorpassi i 5.000 euro iniziano problemi sia per te sia per chi ti commissiona il lavoro, in quanto non vi state appoggiando al regime fiscale corretto ed a questo punto l'azienda committente dovrebbe anche pagare i contributi INPS, insomma, uno sfacelo....

Consiglio personalmente, come ho fatto io, di aprirti almeno una ditta individuale, con tanto di iscrizione in Camera di Commercio, e lavorare con la classica fatturazione con versamento IVA trimestrale, e per gestire quest'ultima consiglio un conto corrente a parte dove almeno "immagazzinare" l'IVA per essere pronto a pagarla nei tempi prestabiliti.

A questo si aggiunge poi l'INPS che ti invierà gli F24 per effettuare i versamenti dei tuoi contributi, circa ogni tre mesi fissi più altri due acconti durante l'anno (mi pare giugno e novembre).

Citazione
E o che titoli bisogna avere (laurea informatica, patentino europeo ecc..) se si c’è un albo come quelli degli ingegneri o geometri?

Per quanto riguarda il "titolo" per cui esercitare la professione, non c'è alcuna normativa in tal senso, soprattutto non esiste un ALBO al momento.

Qualcuno ha tentato di creare questo ALBO, ma purtroppo la cosa non è andata a buon fine; dico purtroppo in quanto c'è troppa gente in giro, a mio parere, che si sostituisce a chi fa siti internet per mestiere, spesso denigrando il mestiere, e soprattutto facendo lavori di dubbia qualità e, non per ultimo, non fatturando quanto sviluppato.

Risultato, chi paga le tasse, non risulta competitivo e quindi.... penso chissà quanti di noi "webmaster" spesso ci siamo visti rifiutare un preventivo perchè all'interno dell'azienda del cliente spuntava il classico "amico" di famiglia, parente o chicchessia a fare il lavoro al posto nostro.

Citazione
se si c’è un albo come quelli degli ingegneri o geometri?
E come posso fare per mostrare e dimostrare la parola “webmaster” che precede il mio nome su un sito internet?

Quest'ultima non l'ho proprio capita bene, non essendoci un albo non esiste propriamente un titolo da assegnare al tuo nome, un identificativo.

E' buona cosa, sui siti internet sviluppati, riportare sempre chi fa da hosting (più di chi ha fatto il design), il webmaster solitamente viene messo nei "credits", a meno che entrambi non siano la stessa persona o azienda.

Tra l'altro, insieme al n. di P.IVA che è richiesto per legge in calce a tutti i siti Internet italiani, la polizia Postale richiederebbe anche l'indicazione di un punto di riferimento relativo proprio all'hosting, per facilitare l'eventuale contatto per una sospensione del servizio qualora ci fossero procedure in corso.

Anche qui però penso si faccia più riferimento al "far bene le cose", piuttosto che ad una normativa precisa, ad eccezione dell'indicazione della p. IVA che è richiesta per legge, pena una sanzione amministrativa.

Offline r-evolving

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #8 il: 10 Feb 2009, 12:07:11 »
Ciao SteveTW,
ho un dubbio circa l'indicazione dell'hoster: credo sia necessario solo per le riviste telematiche (che devono anche essere registrate al tribunale con tanto di direttore responsabile).

Considera anche che la Polizia Postale, come io te e chiunque altro, non ha nessun problema a risalire all'hoster di un sito partendo da un indirizzo web (e quindi IP).
Paolo
"I don't have a photograph, but you can have my footprints. They're upstairs in my socks"

SteveTW

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #9 il: 10 Feb 2009, 12:12:54 »
Concordo con te R-evolving, infatti ho sottolineato proprio il fatto che l'indicazione dell'hosting non mi fare faccia parte di quanto richiesto obbligatoriamente dalla normativa, in quanto proprio quelli della polizia postale nessun problema hanno ad identificare dove sta il sito, come un qualsiasi utente che sappia pingare un sito.

Infatti, leggendo qua e la su siti informativi, la cosa è solamente suggerita per "facilitare" la cosa.
Io metto in dubbio anche l'indicazione cosi palese della p.iva, se era proprio necessaria si poteva semplicemente nascondere nel codice della pagina, senza metterla in vista in questo modo, ma evviva chi fa le leggi, non sempre sanno di quello che stanno parlando.

In passato questo ha solo facilitato qualcuno a tirare un bidone ad una azienda per cui lavoravo come agente, per la vendita di hardware, ai truffatori è bastato andare sul sito del malcapitato, copiare la grafica e tutti i dati (P.IVA compresa), costruire al volo una carta intestata e mandare un ordine di 10.000 euro..... il tutto fatto cosi bene che solo all'ultimo momento la segretaria, con il corriere ormai già partito, si è accorta che l'assegno circolare era falso.

Offline r-evolving

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #10 il: 10 Feb 2009, 12:20:43 »
evviva chi fa le leggi, non sempre sanno di quello che stanno parlando.

Già...  :(
Perchè mi viene in mente Giuliano Urbani?  ;)
Paolo
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Offline 56francesco

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #11 il: 10 Feb 2009, 12:37:39 »
In ambito italiano per esercitare una qualsiasi professione necessiti almeno della Partita IVA,

mica vero...
anzi non è vero affatto.
la nozione di professione è molto ampia (vescovo, politico ecc..) inoltre può essere esercitata a titolo gratuito o oneroso, in regime di collaborazione a progetto, come prestazione d'opera ex art 2222 cc, occasionalmente o in subordinazione (tempo determinato, indeterminato, part-time, full time)...

quella di webmaster (chiunque può inserire sul proprio biglietto da visita quella qualifica) non essendo una professione riconosciuta può essere esercitata in qualsiasi modo, per conto proprio o di terzi, e nel secondo caso le parti possono porre in essere anche contratti atipici (ovvero non disciplinati espressamente dal c.c.)

l'evasione o l'elusione fiscale e/o contributiva non c'entra niente, anche se spesso fa comodo citarla (anche a sproposito)
 ;)
« Ultima modifica: 10 Feb 2009, 12:42:26 da 56francesco »
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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #12 il: 10 Feb 2009, 15:03:33 »
56francesco mi sembra non hai letto chiaramente la risposta data da parte mia e soprattutto non mi sembra di parlare a sproposito.

E' chiaro che lo sviluppo di un sito Internet (e dico purtroppo considerando le porcherie che ci sono in giro che sono al limite della ridicolaggine e anche della legalità!!!!) può essere svolta da chiunque e anche senza alcun scopo di lucro, e da qui chiaramente l'unitilità di aprire una posizione fiscale in tal senso.

Quello a cui fa riferimento però Vishius mi sembra proprio che riguardo un discorso di legalità per chi vuole intraprendere una attività come quella di una "web agency" (se cosi vogliamo allargare il termine), altrimenti non avrebbe fatto quelle domande facendo proprio riferimento all'esistenza di un albo, di una obbligatorietà di esistenza o meno di P.iva etc. etc.

Quello che tu scrivi nel tuo post mi sembra troppo generalizzato e messo proprio un pò a sproposito, mentre l'argomento riguardante l'evasione o elusione fiscale, in questo caso, proprio a sproposito non è, visto che correttamente una persona come Vishius in questo caso si preoccupa proprio di mettersi in regola per esercitare una attività rispettando tutte quelle normative che nell'eventualità possono esistere in materia in Italia.

Penso che in questo forum bisogna essere costruttivi e utili a tutti, cercando a volte di nn generalizzare troppo e senza copiare parti di post di risposta come tu hai fatto.

Se prendi una frase del mio post estrapolandolo da un discorso più ampio, rischi di stravolgerne il contenuto e questo non va a beneficio di nessuno.


Offline 56francesco

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #13 il: 10 Feb 2009, 17:30:57 »
steve se l'argomento era di come quel ragazzo può esercitare lui attività commerciale in proprio
a parte l'ot (rispetto sia al forum e sia al titolo del topic stesso) la sola risposta non a sproposito sarebbe stata di andare allo sportello dell'agenzia delle entrare,
c'è anche un credito di imposta per chi non va dal commercialista ma si fa tutto da solo ricorrendo al cosiddetto tutoraggio dell'agenzia delle entrate (per il quale deve possedere un pc da qui il credito di imposta)
avevo provato a riportare la discussione in topic almeno nei termini generali del titolo, era meglio se la chiudevo per ot?

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SteveTW

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #14 il: 10 Feb 2009, 18:24:01 »
Appoggio in pieno quanto dici Francesco, in effetti anche io ho visto che si andava un pò fuori dal tema del forum..... non volevo solo omettere una risposta esaustiva per chiudere questo post..... null'altro!!!  :-\

Offline vishius

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Re: Le leggi e la legalità di un sito internet
« Risposta #15 il: 11 Feb 2009, 01:43:17 »
grazie infinite a tutti
per le vostre esaurienti risposte.

 :) grazie ancora

 



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