Mi pare che stiamo facendo nuovamente confusione.
I diritti di un'opera intelletuale non vengono a meno se il lavoro è stato pagato in nero. La questione è a chi attribuire, nel contento specifico, tali diritti.
Dunque, facciamo un esempio, un ingegnere lavora come dipendente presso un'azienda, lavorando fa un'invenzione, a quale nome la registra? A nome proprio o a quello dell'azienda? Mi pare oppportuno dire a nome dell'impresa.
Mentre un ingegnere libero professionista,la registra a proprio nome.
Dunque se uno lavora come dipendente (oneri o meno a carico dell'impresa) il suo lavoro è sempre a nome dell'azienda, se è un libero professionista, sono in capo a lui tutti i diritti spettanti, e come tali li può cedere totalmente, o parzialmente.
Quindi è possibile che questi diritti non ci siano mai stati, in questa fattispecie, in quanto il comportamento delle parti è appunto quello tipico di lavoro subordinato, da come si esprime il diretto interessato.